Les polémiques
A partir du milieu des années 1950, des voix commencèrent a circuler au Valmaggia quant à un possible démantèlement du chemin de fer. Le Canton voulaient supprimer le train, qui était déficitaire depuis longtemps, le remplaçant par un service de bus. Sur le tracé de la ligne, il aurait ensuite fallu construire une nouvelle route. La population se mobilisa immédiatement contre cette perspective. Elle craignait en effet de rester sans chemin de fer et avec la route d'avant. Cette crainte n'était pas injustifiée, quand on sait que la nouvelle route a été complétée seulement en 2001 avec la construction du tunnel de Trobeccio entre Avegno et Gordevio (36 ans après la suppression du train!). De plus, la population avait le sentiment d'avoir déjà trop donné avec la construction des infrastructures pour l'énergie hydroélectrique: l'exploitation des eaux de la Maggia avait laissé la rivière sans eau et les habitants fâchés. Il faut également souligner que le chemin de fer était déficitaire notamment à cause de son mauvais état: aucun travail de rénovation des installations et du matériel roulant n'avait été entrepris (seulement la motrice 1 avait été rénovée en 1964, une année avant la fermeture de la ligne). Pire: le crédit de 784'000 francs que les autorités avaient donné aux FRT pour rénover (partiellement) la ligne fut utilisé pour acheter un bateau destiné à naviguer sur le lac Majeur. On peut donc facilement comprendre pourquoi la population se révolta en 1959 déjà: les habitants, criant "nous ne sommes pas Suisses uniquement pour le 1er août", refusèrent de célébrer la fête nationale et d'exposer les drapeaux. Malgré cette opposition, qui fit du bruit dans toute la Suisse, le train effectua sa dernière course le 28 novembre 1965. Le convoi, accompagné par un cortège de voitures klaxonnantes, arriva à Bignasco avec une heure de retard. Certains passagers exprimèrent leur mécontentement à la gare de Maggia et de Bignasco en détruisant complètement l'intérieur de la motrice.

Considérations personnelles
Aujourd'hui, le train reste seulement dans les souvenirs de ceux qui l'ont utilisé. Les jeunes du Valmaggia, habitués aux bus, ne voient pas les avantages que la présence d'un chemin de fer pourrait donner. Je pense notamment à l'attractivité touristique et au fait que le train ne devrait pas faire les bouchons qui régulièrement se forment en direction de Locarno. De plus, en cas de forte affluence, il est possible, avec le chemin de fer, de rajouter un wagon, cela n'est évidemment pas possible avec les bus.

Il materiale rotabile
Alla chiusura della linea, la motrice 1, ammodernata appena un anno prima, fu intergrata nel parco veicoli della Centovallina. Dopo essere stata usata per trasportare le scolaresche fu accantonata a Domodossola. Nel 1997 gli Amici dei trenini svizzeri salvarono la motrice dalla demolizione e la trasportarono in Svizzera interna a User in attesa di essere restaurata. L'attesa continua...
Le motrici 2 e 3 furono demolite, cosi come la maggioranza dei vagoni passeggeri e merci. Alcuni vagoni furono tuttavia ripresi dalla Centovallina. La motrice 4 era stata distrutta in un incidente nel 1923 (v. sopra).

Le polemiche
Già a partire dalla fine degli anni 1950 cominciarono a circolare in valle voci su un possibile smantellamento della ferrovia. Il Cantone voleva rimpiazzare la ferrovia che era deficitaria da tempo con un servizio automobilistico. Sul sedime della ferrovia si sarebbe poi dovuto costruire la nuova strada della Vallemaggia. La popolazione si mobilitò immediatamente contro tale prospettiva. Si temeva infatti che si sarebbe rimanti senza la ferrovia e con la strada di prima. Questi timori non furono vani: il rifacimento della strada cantonale, previsto inizialmente su 5 anni, fu portato a termine solo nel 2001 con l'apertura della galleria di Trobeccio tra Avegno e Gordevio, ossia 36 anni dopo lo smantellamento della ferrovia! Inoltre, i valmeggesi ritenevano che la valle aveva già fin troppo dato. Lo sfruttamento delle acque della Maggia a scopi idroelettrici aveva infatti prosciugato il fiume lasciando infuriati gli abitanti. Da notare inoltre che la ferrovia accumulava deficit anche a causa del suo stato pietoso: nessun lavoro di ammodernamento degli impianti e del materiale rotabile era stato fatto (solo la motrice 1 era stata ammodernata nel 1964 ad un anno dalla chiusura della linea). Peggio: il credito di 784'000 franchi dato alle FRT per risanare almeno in parte la Valmaggina fu utilizzato per comperare la motonave Delfino. Ben si capisce quindi perché la popolazione si ribellò già nel 1959: i Valamggesi, al grido "non si è Svizzeri solo il 1° d'agosto", si rifiutarono di festeggiare la festa nazionale e di esporre le bandiere. Malgrado questa manifestazione, che fece scalpore in tutta la Svizzera, il trenino effettuò l'ultima corsa il 28 novembre 1965. Il convoglio, accompagnato da un corteo di macchine strombazzanti, arrivò a Bignasco con più di un'ora di ritardo. Alcuni passeggeri, che non accettavano lo smantellamento della ferrovia, manifestarono il proprio malcontento alla stazione di Maggia e a Bignasco distruggendo interamente l'interno della motrice.

 Considerazioni personali
Oggi la Valmaggina resta solo nei ricordi di chi ci ha viaggiato. I giovani della valle, abituati al bus, non vedono i vantaggi che la presenza della ferrovia in valle potrebbe portare. Penso in particolare all'attrattiva turistica e al fatto che il treno non dovrebbe fare le colonne che regolarmente si formano in direzione di Locarno. Inoltre, con ferrovia, in caso di forte affluenza (leggi: turisti), si può facilmente aggiungere un vagone, ciò non è possibile con i bus.

Données techniques

Longueur de la ligne : 27,147 km (de Locarno S. Antonio)
Voire étroite de 1 mètre
Passages à niveau : 64
Pente maximale : 33 pour mille
Tunnels : 4. pour un total de 298 m (Sass gött 20 m, Pont Brolla 58 m, Sass pietsch (aujourd'hui Trobeccio) 180 m, Visletto 50 m)
Ponts : 3 les principaux: deux à Ponte Brolla (19 et 55 m) et un à Visletto (75 m), 26 autres ponts mineurs
Gares et arrêts : 17 (Locarno FFS, Locarno S. Antonio, Solduno, Ponte Brolla, Avegno, Gordevio, Ronchini, Aurigeno Moghegno, Maggia, Lodano, Coglio Giumaglio, Someo, Riveo, Visletto, Cevio, Cevio ospedale, Bignasco.
Alimentation : par archet latéral, par pantographe sur les voies du tram. Par pantographe entre Locarno et Ponte Brolla dès 1923 (ouverture du chain de fer des Centovalli)
Tension électrique : courant alterné 5000 V/20 Hz, dès 1923 courant continu 1200 V

Dati tecnici

Lunghezza della linea: 27,147 km (da Locarno S. Antonio)
Scartamento: 1 metro
Passaggi a livello: 64
Pendenza massima: 33 per mille
Gallerie: 4, tot 298 m (Sass gött 20 m, Ponte Brolla 58 m, Sass pietsch (oggi Trobeccio) 180 m, Visletto 50 m)
Ponti: 3 i principali, due a Ponte Brolla (19 e 55 m) e uno a Visletto (75 m), altri ponti minori: 26
Stazioni e fermate: 17 (Locarno FFS, Locarno S. Antonio, Solduno, Ponte Brolla, Avegno, Gordevio, Ronchini, Aurigeno Moghegno, Maggia, Lodano, Coglio Giumaglio, Someo, Riveo, Visletto, Cevio, Cevio ospedale, Bignasco.
Alimentazione: ad archetto laterale, tramite pantografo sui binari del tram. Tramite pantografo tra Locarno e Ponte Brolla dal 1923 (apertura della Centovallina)
Tensione elettrica: corrente alternata 5000 V / 20 Hz, dal 1923 corrente continua 1200 V 

Le vestigia della Valmaggina

Come detto sopra, la ferrovia della Vallemaggia iniziava a Locarno S. Antonio. Fu prolungata nel 1908 a Locarno FFS sui binari del tram. Dal 1923, con l'apertura della Centovallina, percorse la circonvallazione "lago". Dopo la soppressione della Valmaggina nel 1965, la linea tra Locarno FFS e Solduno continuò ad essere utilizzata dalla Centovallina fino al 29 maggio 1988 quando si costruì la galleria tra Locarno-San Martino e Locarno FFS.
Oggi a Locarno si possono ancora vedere delle vestigia della linea percorsa dalla Valmaggina sui binari del tram o sulla circonvallazione "lago", ma dato che queste linee sono più legate alle tamvie e alla Centovallina ho deciso di non mettere foto.
A Locarno, l'unico "souvenir" della Valmaggina era l'officina di riparazione del materiale rotabile di Locarno S. Antonio (usata anche dalla Centovallina fino al 1988). Dico era perché è stata demolita nel 2004 per farne un parcheggio... Mi chiedo perché non si è voluto tutelate un edificio storico della città, a testimonianza del periodo industriale. Ma si sa, a Locarno succede anche di peggio.

A Ponte Brolla, presso lo stand di tiro, è ancora visibile la vecchia stazione della Valamggina. Questa stazione è restata in servizio fino al 1923 quando, con l'apertura della Centovallina, è stata spostata più a valle (dove si trova attualmente).
A Ponte Brolla possiamo anche vedere il vecchio ponte che attraversa la Maggia. Questo ponte è stato costruito del 1951 per rimpiazzarne un altro che era stato spazzato via dalle acque della Maggia in furia. Oggi questo ponte serve da passerella pedonale.
Pure la centrale elettrica (oggi di proprietà della SES) è ancora visibile.

La ferrovia transitava sull'attuale circonvallazione stradale di questi paesi.
Tra Someo e Riveo il treno circolava ad un livello superiore rispetto alla strada cantonale. Un sentiero percorre il sedime ferroviario. In questa zona si possono vedere alcuni muri di sostegno del vecchio tracciato.
Poco prima di Riveo, un ponte è ancora riconoscibile a lato della cantonale.

L'edificio della stazione di Riveo è ancora visibile a lato della strada. Da notare che la fermata del bus in direzione di Cavergno si trova nella stazione di partenza di una teleferica di servizio della Società Elettrica Sopracenerina (almeno credo) smantellata pochi anni fa.

Poco prima dell'abitato di Visletto possiamo vedere una galleria. A Visletto, la pista ciclabile ricalca il tracciato della Valmaggina, un ponte è ancora visibile. A Visletto c'é inoltre la testimonianza più famosa e conosciuta di questa ferrovia: il ponte sulla Maggia a lato del ponte stradale.

La ferrovia transitava sull'attuale circonvallazione stradale dell'abitato di Cevio. Tra Cevio e Bignasco si riconosce il sedime della vecchia ferrovia nei pressi di un ponte su un riale.

A Bignasco possiamo vedere un vagone della Valmaggina "dimenticato" qui alla chiusura della linea. Questo vagone fungeva da biglietteria e sala d'aspetto negli ultimi anni di vita della ferrovia.